Molecole chimiche di porto: Utilizzo della fosfina in campo marittimo (2a parte)

Eccoci alla seconda puntata della serie sulla di fosfina. Buona lettura!

La Fumigazione Navale: Metodi e Rischi

In ambito navale, la fosfina è ampiamente utilizzata come antiparassitario per la fumigazione delle stive di carico, in particolare per il grano. Secondo l’IMDG Code dell’IMO, la fosfina è l’unico fumigante permesso per questa pratica.

La fumigazione avviene introducendo pastiglie di fosfuro di alluminio (AlP) o fosfuro di magnesio (Mg₃P₂) direttamente nel carico. A contatto con l’umidità atmosferica e quella presente nel grano, queste pastiglie generano fosfina secondo le seguenti reazioni di riduzione:

AlP + 3H2​O → Al(OH)3 ​+ PH3

Mg3P2+ 6H2O 3Mg(OH)2+ 2PH3

Essendo un gas più pesante dell’aria, la fosfina scende in profondità nel carico (nei carichi più voluminosi si usano sistemi di ricircolo forzato). Il processo di fumigazione si articola in tre fasi: applicazione del fumigante, tempo di esposizione e rilascio della fosfina residua (degasaggio o ventilazione).

La fumigazione deve essere eseguita da un fumigatore qualificato, che calcola il dosaggio accuratamente in base a tipo e quantità di carico, umidità e temperatura. Questo è fondamentale non solo per l’efficacia del trattamento, ma anche per la sicurezza, poiché un eccesso di umidità può scatenare una reazione troppo violenta, portando a possibili esplosioni.

In-port vs. In-transit Fumigation

Esistono due modalità principali di fumigazione:

  • “In-port fumigation”: l’intero ciclo (applicazione, esposizione, degasaggio) viene completato nel porto di imbarco. È considerata la modalità più sicura, in quanto tutte le fasi sono supervisionate dal fumigatore qualificato.
  • “In-transit fumigation”: la pratica più diffusa per questioni di tempo e costi. La prima fase avviene in porto, mentre le restanti due fasi (esposizione e degasaggio) sono gestite durante la navigazione, con l’onere di supervisione che ricade sul capitano e l’equipaggio. Sebbene efficiente dal punto di vista economico, questa delega a personale non specializzato comporta notevoli rischi per la sicurezza.

La pericolosità della fumigazione “in transit” è dimostrata dai numerosi incidenti: almeno 46 decessi dal 2008. Di seguito alcuni esempi:

  • 2008: Ingresso di fumigante negli alloggi tramite il sistema di ventilazione. Un decesso, diversi membri dell’equipaggio si sono sentiti male.
  • 2008: Corrosione nella paratia (bulkhead) della stiva ha portato all’ingresso di fumigante nella cabina della vittima. Un decesso.
  • 2012: Esplosione nella stiva di carico 4, seguita da ulteriori esplosioni e una violenta esplosione nella stiva di carico n. 2. Causa: miscela esplosiva di fosfina e aria.
  • 2015: Esposizione prolungata a fumigante tramite il sistema di ventilazione. Due decessi, tutto l’equipaggio colpito da malore.
  • 2018: Ingresso di fumigante negli alloggi tramite il sistema di ventilazione. Sintomi attribuiti erroneamente a intossicazione alimentare. Tre decessi.
  • 2020: Ingresso di fumigante negli alloggi tramite il condotto elettrico. Un decesso.

Questi casi dimostrano come la fosfina sia un gas estremamente insidioso, soprattutto a bordo di navi più datate che spesso non prevedono intercapedini stagne (cofferdam) tra il carico e gli alloggi, e che sono spesso equipaggiate con strumentazioni di monitoraggio inadeguate.

Se avete perso il primo post ecco il link: Molecole chimiche di porto: Utilizzo della fosfina in campo marittimo – Chimici del porto

Alla prossima e ultima puntata!

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